PLANTOIDI

Sembra un ossimoro: come fa un robot a essere bio? Perché le nuove frontiere della scienza ci permettono di affrontare con una prospettiva green le future applicazioni, tipo quelle che imitano la funzionalità delle piante come i “Plantoidi” che possono essere utilizzati per esempio per lo studio dell’ambiente e del suolo, partendo dalla necessità di avere strumenti di monitoraggio e di esplorazione del terreno, o per conoscerne la composizione, per misurare la presenza di pesticidi o altre sostanze tossiche, oppure, possono essere utilizzati per esplorare il suolo su altri pianeti, o ancora, all’interno del corpo umano come un endoscopio, in questo caso, uno strumento di esplorazione per crescere e muoversi nel corpo umano senza produrre attrito, arrivando dove nessuna sonda diagnostica riesce a spingersi senza fare danni. Non sempre la nuova tecnologie deve intendersi come una minaccia per il genere umano, se abbinata alla “etica”, può avere delle applicazioni utili al miglioramento della nostra vita e alla salvaguardia dell’ambiente.

Questo tipo di elementi robotici, potrebbe essere considerato come uno dei possibili sviluppi delle tecnologie di frontiera, nell’ambito della iorobotica e delle applicazioni di intelligenza artificiale.

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